In apertura Donatella Bianchi © Ufficio Stampa Rai

«Per noi non è una vacanza, lavoriamo dove gli altri si divertono». Donatella Bianchi conduce da quasi 30 anni Linea Blu, in onda il sabato, alle 14, su Rai1. La trasmissione sensibilizza il pubblico sugli aspetti culturali, economici, sociali, scientifici e ambientali legati al patrimonio marittimo e nautico dell’Italia e del Mediterraneo.

Cosa ti ha insegnato il mare?

L’arte della pazienza. Quando ero piccola mio padre - il classico lupo di mare col volto scavato dalla salsedine e dal sole - mi portava a pescare con lui nel Golfo della Spezia. Con lui ho potuto sperimentare la bellezza dell’attesa, del profumo e del suono della risacca marina. L’ho perso molto giovane e in ogni nuova navigazione è come se lo portassi con me.

Come si può avere un approccio consapevole con questo elemento naturale?

Negli anni siamo cambiati noi e anche il mondo. Durante il lockdown abbiamo fatto incontri e avvistamenti pazzeschi: il mare si era ripreso i suoi spazi. Ora siamo tornati a invaderlo e gli animali marittimi si sono nascosti. Ma il mare è resiliente e dove ci sono le aree protette la fauna torna a vivere, riallacciando una relazione sana con l’uomo. Invito sempre tutti a nuotare in queste acque, rispettando le regole.

Donatella Bianchi

Donatella Bianchi © Ufficio Stampa Rai

Ci consigli un’area protetta?

Potrei dirti quella del Parco nazionale delle Cinque Terre, di cui sono presidente, raggiungibile anche in treno. Ma tutte le aree sono interessanti e ognuna racconta una storia diversa. Per non scontentare nessuno ne scelgo una all’estero: le Isole Medas, in Spagna, che hanno sfruttato al massimo le acque protette e le aree di diving per creare un’economia rispettando la natura.

L’obiettivo di Linea Blu?

Siamo stati i primi a raccontare il mondo costiero con grande cura delle immagini e delle musiche. Aiutiamo a diffondere una cultura del territorio, volano per il turismo, grazie al rapporto di fiducia con lo spettatore. Cerchiamo di valorizzare la biodiversità mandando segnali di allarme, ma anche di convincere gli italiani ad avere fiducia nel consumo di pesce. Oggi tutti raccontano il mare, ma noi ci difendiamo con l’autorevolezza, dando spazio alla ricerca scientifica applicata: alziamo l’asticella del messaggio pur facendo intrattenimento.

Un’emozione legata al mare?

In piedi nel punto zero, nel cuore del Mediterraneo, dove c’è una secca, tra la Tunisia e la Sicilia, a 60 miglia nautiche dall’isola di Marettimo. Sembrava di camminare sul mare.

Articolo tratto da La Freccia.