Siamo nel cuore del nobile Piemonte enologico, in località Bussia nel comune di Monforte d’Alba, la terra del Nebbiolo da Barolo. Qui da cinque generazioni la famiglia Fenocchio lavora con una cura e una passione non comuni, per trovare la miglior espressione di questo luogo attraverso i loro vini.
Claudio Fenocchio, figlio di Giacomo improvvisamente scomparso nel 1999, parla di fronte al panorama delle colline sulle quali si adagiano i vigneti, i più vecchi hanno 65 anni e costituiscono sette ettari di preziosi Cru. Come il Castellero, di un solo ettaro, dal quale il prossimo anno si produrrà una nuova etichetta con l’annata 2011 per rendere omaggio alla diversità di un territorio, che anche per questa ragione, è conosciuto in tutto il mondo. Non si tratta di una nuova acquisizione per l’azienda, ma, comperato dal padre Giacomo più di trent’anni fa, era utilizzato, con altre uve da Barolo, per la produzione dell’etichetta senza menzioni geografiche aggiuntive.
Una matrice contadina che diventa vinicola, quella della famiglia Fenocchio. Il nonno di Claudio prima e soprattutto il padre Giacomo nell’immediato dopoguerra, capiscono la potenzialità commerciale della vendita del vino, con l’intuizione di farlo anche all’estero. Nel 1999 è appunto Claudio, a prendere in mano la guida dell’azienda e continuare un lavoro che sta dando risultati di altissimo livello. L’Azienda Fenocchio, fondata nel 1864, oggi esporta quasi l’80% o della produzione.
Un atteggiamento di lavoro quello di Claudio Fenocchio che parte sempre dall’idea di realizzare un vino, considerando la terra, l’uva e la lavorazione in ogni singolo dettaglio per cercare di alzare il livello della qualità. «Siamo tradizionali, semplici - afferma Claudio - non improvvisiamo». Affermazione che trova grande riscontro degustando il
Barolo Bussia ‘94. Al naso è affascinante, sinuoso, ricco e avvolgente. Al palato coerente alle note olfattive con intensa frutta rossa e un sentore mielato. Una beva elegante e di gran soddisfazione.
Il Barolo Bussia 2000 conferma lo stile del Barolo di Fenocchio e presenta un naso di grande effetto. Al palato scende con grazia e sapore raffinato, intenso e delicato al tempo stesso con una lunghezza profumata. Il bello è che in entrambi i vini permane la nota stilistica di famiglia, quella apparente semplicità di cui parla Fenocchio, che piace di più definire altissima professione enologica e affascinante artigianalità.
Gli altri Barolo sono il citato Castellero, il Cannubi e il Villero, tutti dotati di una precisa ed elegante identità e parte di un percorso vinicolo di grande soddisfazione.
«Nonostante i buoni risultati ottenuti sia commercialmente che dalla critica di settore – conclude Claudio Fenocchio – non vogliamo fermarci. Infatti, tra le prossime novità aziendali anche il progetto di acquistare nuovi vigneti nella zona di Bussia, nella quale crediamo molto».
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