Dalle colline del Prosecco Superiore di Valdobbiadene, alla verticalità dei vigneti di Cartizze, dove si vendemmmia eroicamente, alla cantina Bisol1452 per l’assaggio del mosto, fino a Venezia ed alla sua magia per presentare “Il Prosecco dei Gondolieri”, la nuova etichetta con cui la storica cantina, celebra il simbolo della città lagunare. Bisol1542 è il Prosecco ufficiale dell’Associazione Gondolieri di Venezia.
“Fu mio nonno a scegliere le zone più vocate alla sensibilità del glera (il vitigno principale del Prosecco), per la composizione del suolo, la ventilazione e l’escursione termica” racconta Gianluca Bisol la cui famiglia coltiva la vite sin dal 1500. La presenza della famiglia Bisol a Valdobbiadene è sempre stata fondamentale per un territorio dove il lavoro dell’uomo preserva un patrimonio straordinario che non solo coltiva, ma preserva.
Le colline di Valdobbiadene a differenza di altri territori sono infatti un luogo dove l’uomo si è ambientato al territorio e non viceversa. Qui lo spazio dove si muove l’agricoltore è spesso tra i trenta e cinquanta centimetri. Vendemmie davvero eroiche, durante le quali soffrire di vertigine può essere un vero problema, tanto sono ripide le “rive”.
“Il vino buono si fa solo dove si fatica” diceva sempre nonno Bisol. Oggi Bisol1542 è parte del gruppo Lunelli, la famiglia trentina proprietaria del marchio Ferrari che porta le bollicine italiane nel mondo intero. I Lunelli hanno dato nuova spinta, consolidando e sviluppando una realtà di qualità come Bisol1542 e costruendo nuove opportunità. E nascono nuovi progetti tra le colline patrimonio dell’Unesco. “L’idea enologica è già consolidata manca qualche fattore speciale per caratterizzare il vino. La sfida vera sono i complementari. Un progetto che vediamo a cinque anni”.
A parlare è Lino Scaravonati, direttore produzione di Bisol1542 e da diversi anni all’interno del gruppo Lunelli. Spiega le novità risalendo i due vigneti, protagonisti del nuovo progetto vinicolo. “Ci credo moltissimo - dice Scaravonati - sarà un nuovo microcosmo. Pianteremo anche alberi da frutta tipici del territorio come il “pero spadone” e il “melo prussiano”, la marasca e il corniolo a dare profumi e fragranza. Poi borragine, fiordaliso, senape gialla e calendula per il nutrimento del fondo”. E intanto guarda un piccolo edificio al centro del vigneto, che diventerà un gioiello di enoturismo.
Ascolta l'intervista a Lino Scaravonati
Il Prosecco originario era un insieme di varietà di uve, tutte bianche e Scaravonati spiega che ricostruiranno il vigneto originale. Un vigneto armonico di sola glera tonda varietà principale del Prosecco. Profumi e struttura in perfetto equilibrio. Tutti i pali in castagno. Accanto a questo vigneto verrà anche realizzato il vigneto storico. Qui pali in acacia tradizionale legno del Valdobbiadene. Per preservare la storia e la qualità, così da arrestare la distruzione della biodiversità causata dalla flarescenza.
Una denominazione che è Patrimonio collettivo. In alto verranno piantati i vitigni complementari. Il Verdisio per le note balsamiche, poi la fascia della Perera, il fattore speciale con note di pera e rosa. Poi la bianchetta, l’elemento gentile del Prosecco con note di mela e pesca bianca. Dona eleganza. Ultima fascia la glera lunga che dona contemporaneità con note agrumate e briose, ispira ritmo al Prosecco. Tutti questi elementi insieme alla glera tonda danno un Prosecco altamente rappresentativo del territorio.
Infine il terzo nuovo vigneto, detto prospettivo, un po’ il sogno del futuro. Massimante resistente al tema del cambiamento climatico, la sfida più difficile. Un vigneto di ricerca. Il Prosecco dei Gondolieri, sarà la bollicina ufficiale dell’Associazione Gondolieir di Venezia, presentato nello Squero (antica officina dove i mastri d’ascia realizzano le gondole) è un vino fresco e profumato, perfetto per accompagna una passeggiata tra i canali della città più affascinante del mondo. Simbolo di una terra che dai colli di Valdobbiadene guarda la laguna e condivide la grande bellezza italiana.
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